Esercizio molto utile, si capiscono molte cose ogni volta che ci si mette nei panni dell'altro.
E' andato tutto bene, anche se la ripresa fisicamente un po' dura e con le lunghe giornate in corsia che sembrano non passare mai, scadenzate dai tempi della ritualità ospedaliera, la somministrazione dei farmaci, l'ora dei prelievi, la visita medica, la distribuzione dei pasti, le pulizie dei pavimenti che ti confinano a letto, la finestra sul cortile unica apertura sul mondo esterno, l'orario di visita dei parenti, tutti quei piccoli eventi che scandiscono la vita del malato in corsìa.
Anche in quei giorni la Fotografia mi è stata di aiuto, mi è servita come terapia di supporto, strumento per osservare con maggior attenzione e interesse umano le persone attorno a me, dai vicini di stanza agli altri compagni di malattia, l'uomo immobilizzato a letto o quello che non potendo più ad articolare la parola chiaccherava con me aiutandosi con dei bigliettini; poi il lavoro del personale, tante persone anonime, colonne portanti del sistema sanitario, pilastri di quella buona sanità di cui non si parla mai, ma che per fortuna esiste ed è prevalente su quella cattiva che riempie le colonne dei giornali.
Sono una ventina di foto, abbiate pazienza e perdonatemi, ma non voglio cancellare nessuno di questi ricordi, prendetele per favore come un unico lavoro.