Il caos e il caso

Opinioni e idee sulla fotografia
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Carlo Riggi
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Il caos e il caso

Messaggio da Carlo Riggi » mar mar 20, 2018 1:18 pm

L’atto fotografico può essere inteso come un mettere ordine nel caos, o anche “sospendere il disordine”, come direbbe Robert Frost.
Questo ordine è figlio di uno studio, ma capita spesso che sia anche il frutto di una momentanea ingenuità dello sguardo, e che il risultato appaia sorprendente allo stesso autore.
Non tutto può essere previsto, prestabilito, preordinato. La gran parte degli elementi che vanno a riempire il nostro fotogramma, a meno di non essere in un set di posa, sono introdotti dal caso.

Noto che nel nostro forum si sta producendo un’attenzione molto feconda non solo all’immagine nel suo complesso, ma anche ai significati di dettagli spesso trascurabili ad osservazioni superficiali. Noto pure, per contro, che molti elementi rilevati dagli osservatori vengono “giustificati” dagli autori, come fossero sempre frutto di una precisa determinazione ottenuta al momento dello scatto. Non ho motivo di credere che non sia così, e trovo invidiabile una simile lucidità progettuale in momenti che, specie per le foto istantanee, sono quasi sempre piuttosto concitati.

Personalmente, mi capita di ritrovare nei miei fotogrammi una quantità di roba che non avevo notato al momento dello scatto. La fotocamera, forse lei sì, li aveva colti, magari indotta da una qualche forma di mia determinazione inconscia. Dettagli che a posteriori acquistano un preciso senso, e che risultano a quel punto irrinunciabili nell’economia dello scatto. Ma di cui non posso prendermi il merito. Non posso ascriverlo tutto alla mia volontà, quanto meno.

A me piace sottolineare il ruolo del caso in fotografia. Come dico spesso, per me fotografare è femminile, un’azione concava. E’ “ascoltare”, più che “guardare”. Per me una foto va colta, raccolta, non va costruita. Occorre che il ricercatore di fotografie sia aperto, pronto ad accogliere dentro di sé significati diversi, a lasciarsi stupire, a lasciare aperta la porta ai dettagli imprevisti, e, infine, ad apprendere dall’esperienza, anche quando essa si presenti nelle forme imprevedibili del caso. Dal caos, per caso, nasce la cosa.

Termino questa breve riflessione con una citazione di Ferdinando Scianna, sperando che sia da stimolo ad altri contributi.

"Nel caos quando ci sei dentro non capisci niente, poi ti giri indietro a guardare e metti ordine, in qualche modo ci provi. Anche se credo assolutamente nella casualità. Quel che nasce dal caos diventa storia, qui trovi motivi d’esistenza e scatti una fotografia".
Ciao
Carlo

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Sergio Lovisolo
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Re: Il caos e il caso

Messaggio da Sergio Lovisolo » mar mar 20, 2018 2:04 pm

In piena sintonia, parte essenziale del mio piccolo credo fotografico.
Personalmente, non mi considero neppure l'autore delle mie foto (di quelle belle, intendo, di quelle brutte si),
se non per una certa mano nell'orientare e manovrare la macchina fotografica.
Per il resto, erano già la dove sono state raccolte.
Anche la ricerca della foto non vista nello stesso contesto di quella vista mi ha sempre incuriosito.
Oggi, con l'impressionante risoluzione dei nuovi sensori, ci trova di fatto ad avere CONTEMPORANEAMENTE a disposizione tutte le focali e il solo 21 o 28 in macchina, e l'ingrandimento di ritagli al 100% di qualità anche superiore a tutto il fotogramma su pellicola. (dovrei confessare diversi peccati :lol: )
Il caso, contenuto nel caos, o nell'ordine eccessivo.

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Carlo Riggi
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Re: Il caos e il caso

Messaggio da Carlo Riggi » mar mar 20, 2018 4:11 pm

Sergio Lovisolo ha scritto:
mar mar 20, 2018 2:04 pm

Anche la ricerca della foto non vista nello stesso contesto di quella vista mi ha sempre incuriosito (...)
Ogni foto contiene infinite foto possibili.
Ciao
Carlo

otto
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Re: Il caos e il caso

Messaggio da otto » mar mar 20, 2018 9:04 pm

ottime riflessioni...

il caso può travolgerti e stravolgere le intenzioni (es. William Klein), si può attenuare pianificando lo scatto e limitando alcune variabili irrefrenabili (es. Salgado), si può ignorare od escuderlo completamente quando si cerca la contemplazione nello scatto esercitandone il controllo con l’ attesa del momento giusto che abbiamo previsualizzato (es. Ghirri)

otto.

GiuseppePapale
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Re: Il caos e il caso

Messaggio da GiuseppePapale » ven mar 30, 2018 9:35 pm

Quante volte ho trovato 'dentro i miei scatti', - come asserisce Carlo - elementi non visti; o - come lascia intendere Sergio - quante volte è venuto il desiderio di ritagliare e croppare parti del fotogramma originale, per 'creare' una nuova foto.
Navigando dentro il ' caos ' ci si ritrova spesso in zone isolate, in cui il caos assume l'aspetto dell'ordine ; il 'caos' come l'insieme di ''isole di ordine'' apparentemente lontane le une dalle altre .
Cordialmente
Giuseppe

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NicScogna
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Re: Il caos e il caso

Messaggio da NicScogna » sab apr 07, 2018 3:16 pm

1292
Cari tutti, nel luglio del 2011 mi aggiro per i vicoli della parte più antica di Mostar con la macchina al collo – quasi un giocattolo con i soli suoi 5 megapixel – come un flâneur di baudelairiana memoria, in apparenza svagato, invece attento a rintracciare come un “botanico del marciapiede” immagini, particolari, istanti che mi restituiscano un’atmosfera, che mi mostrino – citando ancora una volta Roland Barthes – quello che “è stato”, che è avvenuto, che ha lasciato un segno: mi ritrovo così ai bordi di un piccolo cimitero, inserito innaturalmente nel nucleo urbano, senza muri di cinta e senza ingressi. Nessuna lapide precedeva il 1993: era il cimitero predisposto ad accogliere i caduti del conflitto di Bosnia. Intravedo, tra le tombe, una giovane donna in preghiera; presumo, dal copricapo, sia musulmana: scatto e con soddisfazione penso di aver trovato ciò che cercavo.
Dopo diversi anni, decido alla fine di rendere pubbliche alcune di queste immagini. Guardandole, ingrandite a video, ne rimango stupito e quasi incredulo: la donna che credevo pregasse, e che per questa ragione ritenevo desse senso al mio scatto, la “scopro”, in realtà molto prosaicamente, a smanettare con il suo cellulare. Vuoi vedere che ha proprio ragione Franco Vaccari quando scrive che “non è importante che il fotografo sappia vedere, perché è la macchina fotografica che vede per lui”?
Potenza dell’inconscio tecnologico!
Buona luce
Nicola

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MarcoBiancardi
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Re: Il caos e il caso

Messaggio da MarcoBiancardi » sab apr 07, 2018 4:12 pm

Indipendentemente dall’equivoco al momento dello scatto, resta una magnifica fotografia, Nic.
La macchina fotografica con la sua apparente oggettività è andata oltre la soggettività dell’autore, che resta comunque l’elemento indispensabile, ciò che consciamente o inconsciamente interagisce primitivamente con la realtà oggettiva.

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Andrea Podesta'
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Re: Il caos e il caso

Messaggio da Andrea Podesta' » sab apr 07, 2018 5:22 pm

...per me la foto mantiene la sua promessa, anche in presenza del famigerato omnipresente telefonino;
La serieta' dello sguardo, sembra avvalorare una funzione consona all'atmosfera che il luogo ispira ...

Lorenzo
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Re: Il caos e il caso

Messaggio da Lorenzo » lun apr 16, 2018 8:44 pm

Mi inserisco con molto ritardo e porto una personale esemplificazione. Questa l'immagine originaria; "street" al volo con velocissima compatta grandangolare (28mm) senza mirino. Avevo notato l'interessante rimando del movimento delle braccia alla silhouette del Cristo in croce.
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Palesi i difetti di composizione e inquadratura; sono tentato di cestinarla. Però quelle braccia in linea con il manifesto.....
Questa l'immagine frutto di un deciso crop e di un illusorio effetto "Polaroid".
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