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Pentti Sammallahti – Dehli, Inde

Inviato: sab dic 22, 2018 10:59 am
da Carlo Riggi
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Pentti Sammallahti – Dehli, Inde, 1999

L’ispirazione di Sammallahti non è dissimile da quella di Esopo o La Fontaine, scrive Gerard Macé, le sue foto illustrano un universo di fiaba. Come in ogni fiaba, non possono mancare gli animali, infatti onnipresenti negli scatti del fotografo finlandese. Attraverso di essi, nel suo incessante girovagare per il mondo, egli racconta la meraviglia del creato e lo stupore del viverci.
Pentti cominciò a fotografare la natura a undici anni, e quella sembra rimasta l’età del suo sguardo, della sua curiosità, dell’entusiasmo con cui ne accoglie combinazioni di straordinaria bellezza. L’ultimo libro ha per protagonisti gli uccelli.
La foto che ho scelto di commentare è la copertina di “Des oiseaux”, Edizioni Xavier Barral, il prezioso regalo di Natale che ho ricevuto.
Gli uccelli di Sammallahti – diversamente dai corvi di Masahisa Fukase – sono presenze familiari, parti di una fiaba a lieto fine, non sdolcinata, ma sempre abbastanza rassicurante. Sono gli uccelli dei nostri cieli, dei nostri tetti, delle nostre campagne. Tanto docili di fronte al desiderio visivo del fotografo da mettersi in posa, senza alcuna forzatura o resistenza. In questa foto, presa in India nel 1999, sembrano impegnati in uno speciale crowfunding. I piccoli volatili si organizzano, sotto la guida di un sovrintendente sapientemente appollaiato in posizione strategica, al fine di rivitalizzare un albero rinsecchito e donargli una possibilità di ripristinare, anche solo per un momento, gli antichi fasti. La nuova chioma si disegna in cielo con spontanea veridicità, restaurando una bellezza caritatevole e profonda. L'ultimo stormire di fronde, l'ultimo volo di questo vecchio albero ormai alla fine dei suoi giorni. L’omaggio gioioso ad un vecchio compagno che ha attraversato fino in fondo il suo destino. Il fotografo immortala questo evento, ad un tempo straordinario e ovvio, e, scarnificando la foto di quasi tutti i grigi intermedi, ne fa una illustrazione a china, in una sorta di wabi-sabi giapponese. Non un evento funesto, questa morte, ma una semplice rappresentazione della vita, nella bellezza ineluttabile e necessaria del suo scorrere e finire.
Gli uccelli porteranno con sé l’anima del vecchio albero e andranno a fecondare nuove forme, nuove configurazioni di vita, conservando per sempre l’essenza di chi è stato e non è più.
Una morte, nuove nascite. Quello di Sammallahti è un albero di Natale. Ve lo porgo insieme ai miei auguri!

Ils volèrent au-dessus du toi, tendant leurs longs cous et battant des ailes, mais personne ne prit garde à eux. Ils repartirent, volant au sein des nuages, bien loin dans le vaste monde et ils atteignirent une sombre forèr quis’étendait jusqu’au rivage...”.
Hans Christian Andersen
(Volarono su di te, tendendo i loro lunghi colli e sbattendo le ali, ma nessuno badò a loro. Partirono, volando attraverso le nuvole, lontano nel vasto mondo e raggiunsero una foresta oscura che si estendeva fino alla riva...)

Re: Pentti Sammallahti – Dehli, Inde

Inviato: lun dic 24, 2018 7:22 am
da Ivan
Immagine e scritto che si integrano in maniera perfetta, tantissimi auguri anche a te ed alla tua famiglia

Re: Pentti Sammallahti – Dehli, Inde

Inviato: lun dic 24, 2018 8:31 am
da MarcoBiancardi
grazie Carlo, un bellissimo regalo e albero d natale per tutti noi, fatto di immagini e parole.

Re: Pentti Sammallahti – Dehli, Inde

Inviato: mer feb 06, 2019 9:57 pm
da fabrizios53
Una foto Zen, essenziale, solo bianco e solo nero, una poesia di vita e morte, densa come un haiku!
Un fotografo che non conoscevo e di cui ora ho visto foto meravigliose su internet.