Holga in processione

[Carlo Riggi]

Come dicevo sere fa ad alcuni amici, la mia scoperta della Holga ha segnato, tra le altre cose, il superamento definitivo della mia personale fase "bressoniana" (non si adonti il Maestro per l'accostamento impudico). Questo non ha comportato la rinuncia alle situazioni classiche di reportage. La Holga, a modo suo, si presta a qualunque genere. Ho preso ad andare anche alle manifestazioni religiose solo con lei, e non mi è mancato null'altro. Perché vediamo con quello che abbiamo. Forse persino siamo la fotocamera che abbiamo in mano.

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[Sergio Lovisolo]

Bellissime.
Ci riflettevo ieri, Carlo.
Non è il caso di queste foto, ma quando si utilizza una fotocamera imperfetta come la Holga, siamo spesso costretti a diventare interpreti e non autori delle immagini che LEI ha realizzato

[Carlo Riggi]

Com'è vero, Sergio.

Grazie!

[Sergio Lovisolo]

Domanda: non avendone mai avuta una, osservo che queste foto sono molto più nitide e a fuoco di altre che ho viso.
E' forse a fuoco fisso a breve distanza? grazie.

[Carlo Riggi]

L'obiettivo ha i classici tre simboli (una persona, un gruppo, una montagna) per la messa a fuoco a stima, molto approssimativa.

[Carlo Riggi]

Grazie Massimo!

[MarcoBiancardi]

Qui direi che il colpo di genio sia stato l’utilizzo di una macchina come la Holga per Il reportage, che ti ha permesso una chiave narrativa particolare in un genere fotografico molto abusato e sfruttato - la processione religiosa - topos ricorrente in tutti i circoli fotografici d’Italia.
Forse con la tua scelta strumentale/stilistica hai involontariamente sottolineato il carattere grottesco e il kitsch insito in queste orribili manifestazioni (quest’ultima e solo una mia personale idiosincrasia verso quel tipo di eventi).
Forse sono andato oltre le intenzioni dell’autore, ma l’opera d’arte, si sa, una volta lasciata libera nel mondo, vive di una sua vita propria.

[Carlo Riggi]

Marco, grazie per le tue osservazioni. Mi chiedo se l'idiosoncrasia per le feste religiose non faccia il paio con quella verso i mercati, di cui si è parlato in altro thread, e se esse non siano dovute all'inflazione fotoamatoriale che spesso si abbatte su questi contesti, fino a violentarli.
Il grottesco e il kitsch fanno parte integrante delle processioni religiose, che io amo fino ad aver loro dedicato un libricino. Si tratta di una religiosità contorta, persino perversa, con un misto forzoso di sacro e profano, che però, almeno qui al Sud, è anche un modo per contattare il mistero della morte. Questo mi attira.
Assai kitsch, quella sì, la marea di fotoamatori armati fino ai denti con reflex ipertecnologiche e superzoom. Mischiarsi a loro con una scatoletta di plastica, ricevendo molti sguardi commiserevoli, è un peccato snob che confesso qui apertamente, confidando nella vostra assoluzione. Amen!

[Andrea Podesta']

... sentirsi peccatori in una processione, è il miglior modo di partecipare ... anche se scintilla di redenzione parte dall'uso di una fotocamera che pero' come vedo, ha il pregio di timbriche assolute e non marca i confini oltre il necessario, proprio come il pennello in una pittura rinascimentale ..

[MarcoBiancardi]

...Assai kitsch, quella sì, la marea di fotoamatori armati fino ai denti con reflex ipertecnologiche e superzoom. Mischiarsi a loro con una scatoletta di plastica, ricevendo molti sguardi commiserevoli, è un peccato snob che confesso qui apertamente, confidando nella vostra assoluzione. Amen!

assoluzione piena accordata a te Carlo, non invece alla marea dei fotoamatori armati fino ai denti.... loro si in parte , anche se non unicamente responsabili di questa e di altre mie idiosincrasie, per le quali sono io, a mia volta, a chiedere il perdono

[Stefano Martellucci]

Ma che ti devo ancora dire quanto belle sono sono le tue immagini alle processioni, invidia...

Gli strumenti low quality ci liberano da tutta una serie di preoccupazioni (messa a fuoco, iperfocale, tempo di scatto, ecc...) e ci costringono a concentraci solo su noi stessi e sul soggetto. Poi se uno ha mano come te, non ci si meraviglia dei risultati.

Ciao

[Carlo Riggi]

Grazie Stefano!

[pier maria lorenzi]

Ciao Carlo, traspare la leggerezza con la quale puoi usare una macchina che ti lascia con la mente molto sgombra da tecnica, diaframmi da usare per ottenere cosa; delle quattro preferisco di gran lunga l'ultima, una cascata di innocenza e speranza su sfondo nero. Un saluto. Pier Maria

[Carlo Riggi]

Grazie Pier Maria!