Doppia velocità, 2011

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Carlo Riggi
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Doppia velocità, 2011

Messaggio da Carlo Riggi » sab dic 14, 2019 1:05 pm

3400
Ciao
Carlo

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MarcoBiancardi
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Re: Doppia velocità, 2011

Messaggio da MarcoBiancardi » sab dic 14, 2019 1:32 pm

Mi scuso, ma purtroppo con questo genere di soggetti è facile non aggiunger molto a quanto già visto tante volte in fotografia, pur nella ricerca di una originalità compositiva. Mi pare un po’ un voler estetizzare su un tema molto sfruttato.

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Carlo Riggi
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Re: Doppia velocità, 2011

Messaggio da Carlo Riggi » sab dic 14, 2019 2:01 pm

Caro Marco, questo commento è un po' un disco rotto. Segno di coerenza, naturalmente, che apprezzo.
Con altrettanta coerenza, spero, ti dico. La fotografia è ben fatta? Pone domande? Stimola una riflessione? È intrusiva della persona ritratta? Irrispettosa della sua dignità? Questo il mio pensiero sull'argomento:
https://www.nadir.it/pandora/RIGGI_AMOR ... -amore.htm
Ciao
Carlo

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MarcoBiancardi
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Re: Doppia velocità, 2011

Messaggio da MarcoBiancardi » dom dic 15, 2019 12:13 am

Non prendertela, dai, Carlo.
Sono solo fotografie e sereno e libero confronto di opinioni.
Più che un disco rotto il mio commento è un semplice parere, espressione di gusto e sensibilità personali.
Non ho sostenuto che la foto fosse intrusiva o irrispettosa e tantomeno che non sia fatta bene tecnicamente, cosa che, tu ci insegni, non è del resto condizione nemmeno necessaria nè sufficiente perché un’immagine trasmetta un’emozione o colpisca l’osservatore.
Quanto al tuo articolo, a cui rimandi, mi è comunque ben noto e l’ho molto apprezzato per i suoi spunti di riflessione teorica sulla Fotografia.

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Carlo Riggi
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Re: Doppia velocità, 2011

Messaggio da Carlo Riggi » dom dic 15, 2019 9:00 am

Non me la prendo affatto.
Non apprezzo molto i riflessi condizionati, le reazioni automatiche che partono a ogni stimolo appartenente ad una determinata classe, senza un apparente sforzo di distinzione e di valorizzazione delle sfumature.
Io penso che questo genere di reazioni - che pure apprezzo lì dove la fotografia sia un mero e rapinoso gettarsi a capofitto su una condizione umana svantaggiata e passiva al puro fine di farne spettacolo - sia legata ad un implicito profondo fastidio per l'indigenza. Non si capisce, infatti, perché le foto degli aristocratici, magari ripresi con dei ghigni grotteschi (Berengo Gardin ne fece di bellissime, anche se adesso non ne trovo in rete) non suscitino le medesime reazioni: lì sì si tratta di caricatura, critica sociale, utilizzo dell'immagine per stigmatizzare una condizione diversa dalla nostra. Ma non dà fastidio perché tale condizione sembra (sembra) essere superiore alla nostra. Eppure dovrebbe trattarsi dello stesso principio: l'utilizzo di una peculiarità sociale al fine di ottenerne un prodotto artistico (o testimoniale, vedete voi).
Mi è venuta in mente questa foto di Scianna. Il concetto di "doppia velocità" qui è espresso in maniera più cruda di quanto abbia fatto io, oltretutto in una situazione costruita a fini commerciali.

Scianna.jpg
Scianna.jpg (63.49 KiB) Visto 2169 volte

Mi si può dire che forse anche la signora anziana qui era complice. Non lo so, ma cosa cambia? Fosse anche un'attrice, non ne conosciamo il nome, non è la signora XY, è ciò che rappresenta ad essere protagonista della foto. Esattamente come il mio clochard.
Oppure questa mia foto, tante volte apprezzata (anche da te, mi pare).

Carlo.jpg
Carlo.jpg (44.35 KiB) Visto 2169 volte

Un'altra condizione ontologica. Una donna che trasporta la sua spesa, con passo affaticato ma fiero.
Anche qui nessuno scandalo.
Eppure, ciascuno è quel che è. Queste fotografie ne riprendono lo stato suscitando emozioni, lanciando un segnale, perfino evocando un messaggio di bellezza.
Perché ci si indigna solo quando la sofferenza ci sembra più insopportabile? E perché ci fa questo effetto? Ecco, io credo che sia proprio perché non la sopportiamo.
Ma questo è un pregiudizio di chi guarda, non di chi scatta.

Buona domenica
Carlo

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Carlo Riggi
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Re: Doppia velocità, 2011

Messaggio da Carlo Riggi » dom dic 15, 2019 9:30 am

Ecco un altro mirabile esempio di "diversa condizione ontologica" utilizzata a fini estetici in fotografia.

viewtopic.php?f=4&t=1449
Ciao
Carlo

otto
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Re: Doppia velocità, 2011

Messaggio da otto » dom dic 15, 2019 11:34 am

molto interessante il link di nadir, grazie di averlo segnalato Carlo...interessanti anche le considerazioni emerse sulla questione, personalmente sono più attirato dall' aspetto estetico che dal contenuto nelle foto ed in questo caso apprezzo le varie simmetrie degli elementi inquadrati che contribuiscono a mantenere un certo distacco all' osservatore lasciando neutralità alla condizione umana ripresa, una semplice testimonianza, la figura umana in posizione fetale attira sicuramente l' attenzione ma non trovo elementi estetizzanti che possano appagare la fruizione di una situazione abbastanza abusata in fotografia...
insomma uno foto che trovo anomala rispetto a quello a cui ci ha abituato il tuo sguardo, anche se ricordo molto bene lo sguardo di un tuo clochard, ma quella volta ho percepito una forte empatia con il soggetto ripreso...

otto.

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Carlo Riggi
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Re: Doppia velocità, 2011

Messaggio da Carlo Riggi » dom dic 15, 2019 12:22 pm

Grazie Otto!
È una foto di semplice,, quasi naïf, contenuto sociale. Il signore che riposa dentro tempi tutti suoi e, dietro, il logo di un treno ad alta velocità. Non fa parte della mia ricerca recente, è una situazione colra al volo. Conteneva, bell'e pronta, una piccola metafora dei nostri tempi e ho scattato. Mi sarei aspettato critiche sul linguaggio fin troppo elementsre, non su questioni etiche
Ciao
Carlo

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Re: Doppia velocità, 2011

Messaggio da Andrea Podesta' » dom dic 15, 2019 3:24 pm

...l'avrei intitolata terza classe: Perfettamente in linea con le politiche lowcost ed in piena sintonia con lo spirito giapponese ....

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Re: Doppia velocità, 2011

Messaggio da pier maria lorenzi » dom dic 15, 2019 6:32 pm

Ciao Carlo. In effetti non si poteva non fotografare, il volto non è visibile e la privacy santificata, putroppo un emblema di una situazione fin troppo frequente nelle nostre città. Naturalmente sono occasioni fotografiche di cui farei volentieri a meno. Anch'io in passato rarissime volte ho ripreso queste persone ai margini di tutto, una sottile vergogna ha fatto capolino e mi ha tolto il divertimento, lascio volentieri il compito a chi è bravo nel fotoreportage. Un saluto.
Pier Maria

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Carlo Riggi
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Re: Doppia velocità, 2011

Messaggio da Carlo Riggi » dom dic 15, 2019 11:17 pm

Grazie Andrea e Pier Maria!
Ciao
Carlo

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